domenica 23 settembre 2012

Il principe costruisce un sogno...



Ieri sera ero con me. Respiravo la notte. Le fate mi danzavano intorno. 

I folletti rumoreggiavano-. Ognuno nella sua lingua.
Nessuno voleva che io dormissi. Volevano che sognassi.

Allora l’ho fatto. Ma da principe prigioniero.

Sono apparso.

Il posto era insignificante.  Un paese. Strade illuminate da timidi lampioni, poi avvolte dalle tenebre.

l silenzioso era meraviglioso però. E anche lei era meravigliosa.

Con i suoi occhi color della notte  e labbra petali delicati. I suoi capelli risplendevano nell’oscurità  ed erano luce.
Il suo odore permeava il silenzio, e la strada che percorrevamo scivolava sopra di noi.

Eravamo incerti nello scrutarci, nell’abbandonarci l’uno all’altra. Tra di noi un muro invisibile, di paure e di timori, paura che tutto potesse essere reale, che quello non fosse solo un sogno.

Le nostre parole si infrangevano invano contro l’invalicabile, ma le nostre anime si parlavano, senza che noi ce ne accorgessimo.

Eravamo oltre l’infinito, senza saperlo. I nostri corpi, le nostre menti tuttavia ci impedivano di essere lì, oltre.

E la nostra notte giungeva al termine, intensa, indimenticabile, tuttavia ancora priva di magia.

Ma poi tu mi hai baciato. E noi finalmente abbiamo fatto l’amore. I nostri corpi hanno perso consistenza.

Noi non c’eravamo più. Nulla aveva più senso.

La principessa e il principe avevano colto finalmente il segreto, con coraggio hanno volato nell’oceano dell’anima.

Ma solo per un istante. Per una notte.
E così sono tornato.
Dove?
In fondo lo sapete tutti

1 commento:

  1. ma forse i nostri sogni sono l'unica vera realtà
    e quello che definiamo come realtà è tutto solo sognato e non significa niente. chi lo sa?

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