Il mio bisnonno ha costruito una casa di pietra tra le
montagne che accarezzano l'Isonzo, un fiume meravigliosamente turchese che si intravede
dall'alto.
E' un grande casale di contadini, una volta con pietre
ben visibili, avvolto da frutteti e alberi, che per me,
I miei ricordi sono profumati, colorati, riempiono la mia
mente agitata di quiete.
La mia nonna ha reso quella casa diversa, le pietre ora
sono invisibili, qualche piccola cosa è cambiata, ma lei mantiene invariata la
sua magia.
La porta è sempre aperta, nessuno ti farà del male, nè
entrerà nella tua dimora se non per portare frutta, miele, sorrisi e la
felicità di chi non ha nulla se non il suo senso di appartenenza alla terra.
L'ultima volta era fine maggio, di qualche anno fa. La
sera sentivi sulla tua pelle il freddo di una primavera non ancora giunta.
Mi sdraiavo in mezzo all'erba, e la mia anima diveniva
una con cielo disegnato di stelle.
Nei boschi vicini abitano folletti e fate, c'è magia,
quella vera, che non viene venduta, né insegnata, solo concessa ai puri, come
un dono, di una forza invisibile, che sfugge alla nostra mente.
Io immagino me stesso lì, con una donna speciale, mia
sposa, dei bimbi meravigliosi, in equilibrio con la natura.
Non penso a null'altro, a come e perché. So che una volta
che sarò lì, in qualche modo, tutto andrà nella sola direzione in cui è
concesso andare, che porta alla riunificazione dell'uomo alla terra, a cui
intimamente appartiene.
Raffaele Ranieri - tutti i diritti riservati
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