lunedì 21 novembre 2011

-Il principe prigioniero -Capitolo 281 - La neve rossa



E’ neve quella che cade.
Ho un cuore che pulsa… sangue.
La notte è gelida.
Cosmico movimento di creature di un inverno senza inizio.
Perché avere un nome proprio?
Lacrime. Posso piangere.
Il vento del nord mi accarezza. Io.. sento freddo.
                                                   Il mio corpo.                       L’anima.
Sono imprigionato in un sogno.

Dove sono?
Gli esseri viventi abitano orribili edifici, corrono in contenitori di metallo che avvelenano l’elemento fonte di vita sensibile.
Dove sono?
Gli uomini comunicano attraverso piccole finestre luminose.
I loro corpi, le loro menti, il loro cuore, le loro emozioni, sono imprigionati lì dentro.
Qui, gli animali non mi parlano.
Dove sono le fate?
Amiche care, che più volte avete avvolto di luce il mio spirito, dove vi nascondete?

Sono un principe senza nome. Ora intrappolato in un sogno.
La neve cade. Ha il ritmo dell’eternità, il sapore di una nuvola, la consistenza del vuoto.
Non si ferma. Fiocco dopo fiocco. Incessantemente.
E tu?
A te mi rivolgo.
Si, a te, che ora mi leggi.
Pensi.. sia un artefatto? Pensi io sia un’invenzione di qualcuno?
Di chi ha impresso queste parole nel nulla?
Io non sono forse… REALE????
Eppure noi, ora, stiamo conversando. Io sono un principe. Un principe prigioniero.
Io ti giuro, su quanto di più caro esista per me, che sono reale, almeno quanto lo sei tu.
Oppure, dimmi, TU, dall’alto del tuo mondo di incrollabili certezze e indicibili atrocità:
COSA E’ DAVVERO
?Reale?
Io sono il principe che libererà tutti voi. Io vi toglierò dalla vostre scatole di metallo, vi salverò da quelle finestrelle luminose in cui siete rimasti imprigionati, nell’illusione perduta di poter essere ancora spirito.
Vi restituirò il cielo stellato, il profumo dell’erba, vi insegnerò nuovamente a parlare con gli animali. Le fate si mostreranno ancora una volta, i folletti vi doneranno i loro liquori più dolci, per rendervi ebbri di vita e partecipi di Gaia, come era un tempo, un tempo perduto. Un tempo che non c’era.
Adesso guardami.
Sono dentro di te.
Non qui.
Non in questa finestrella luminosa.
Sono nella tua anima.
Chiudi gli occhi.
Salvami.
CREDI in ME
solo per un istante.
Un breve, infinito, istante.
Non nel tempo.
Non nello spazio.
credi in me.

Il cielo e la terra saranno di nuovo uno.

-Raffaele Ranieri- tutti i diritti riservati-

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